martedì 22 luglio 2014

Ritratto con luce dorata

Nelle riprese fotografiche spesso si utilizzano pannelli riflettenti per riportare la luce sul nostro soggetto o per riempire zone d'ombra non investite dalla luce diretta. Di pannelli riflettenti  ne esistono diversi tipi con diverse dimensioni, che andrebbero scelte in base a quanta luce (in estensione) vogliamo  riflettere. E' intuitivo capire che più grande è il pannello, maggiore sarà l'area di luce riflessa, per un primo piano sarà sufficente un pannello con le dimensioni di un A3, per una figura intera invece, dovremmo orientarci su una superfice che può arrivare anche ad un metro per due.

Oltre alle dimensioni, ciò che è importante e che influisce sul colore della luce è proprio la colorazione del pannello stesso. Se bianco, la riflessione avrà la stessa temperatura colore della fonte di luce, se argentato o dorato, la riflessione diventerà più fredda o più calda. Ecco che possiamo sfruttare questa caratteristica per modificare a nostro piacere l'effetto di luce riportata e "giocare" letteralmente con la sua colorazione.

Nel video qui sotto, spiego come sfruttare la luce naturale del sole con un economico pannello riflettente che tutti possono trovare nella propria casa, valutando immediatamente gli effetti e magari se ci soddisfano, decidere successivamente   di acquistare qualcosa di più professionale.


Ritratto con luce finestra

Lo dice il termine stesso, "luce finestra" è quella che letteralmente proviene da una finestra, offrendoci una gradevole fonte per realizzare ritratti particolari.
Nel ritratto fotografico, la fonte o le fonti di luce possono incidere in modo determinante sul risultato. Con la luce del giorno, sfruttata in interni, accostando il nostro soggetto ad una finestra, con piccoli accorgimenti potremmo accorgerci di quanto può essre interessante il suo effetto.

Non a caso, "la luce finestra" viene ricreata anche nelle riprese in studio, spesso utilizzando un bank e cercando di ottenere il più possibile un effetto naturale che nei ritratti non guasta mai.
Quindi, se in un ambiente è presente una finestra, una vetrata o qualsiasi apertura che permette alla luce del giorno, proviamo a giocarcela e  a farcela amica per eseguire dei ritratti, i risultati ci sorprenderanno.

Qui sotto, in un breve video, spiego come muoverci in questa situazione.


lunedì 21 luglio 2014

Time lapse senza pretese

Dall'inglese time = tempo e lapse = intervallo, non è difficile comprendere cosa sia, un intervallo di tempo raccontato con una velocità di riproduzione superiore a quella di ripresa.
I risultati possono essere sorprendenti, se pensiamo che una lunga ripresa di alcune ore può essere accellerata e "proiettata" in pochi minuti, tutto quello che è successo durante la ripresa lo possiamo vedere concentratto in un breve lasso di tempo.

Nel settore video non era una novità, lunghe riprese effettuate con una video camera fissata su un cavalletto venivano poi accellerate per essere riviste in una manciata di secondi. Chi non ha visto in un documentario lo sbocciare di un fiore in brevissimo tempo?

Da qualche anno si è sempre più sviluppata la ripresa con fotocamere, quindi non in filmato, ma in singoli fotogrammi uniti assieme in post produzione per generare il cosidetto time-lapse. Assolutamente necessario un intervallometro, strumento in grado di eseguire la sequenza di scatti dopo avergli assegnato in secondi l'intervallo di tempo tra uno scatto e il successivo.

C'è tutto un mondo di accessori, nati per migliorare e rendere ancora accattivante il risultato, dolly e carrelli motorizzati, sincornizzabili con gli intervallometri, per realizzare panning e carrellate che aumentano il senso di movimento della ripresa.

Per chi ha voglia di approfondire,  timelapse Italia è un sito veramente ben fatto, dove oltre a vedere le migliori produzioni disponibili in rete, vi si possono trovare tutorial approfonditi per migliorare le tecniche di ripresa e di montaggio. Qui, il link diretto al sito.

Qui sotto, un breve video di due minuti, racconta il montaggio e l'inaugurazione di una mostra fotografica di fine corso, realizzata con i ragazzi che mi hanno seguito alle 40 ore di lezione che ho tenuto presso la facoltà di architettura di Ferrara.

mercoledì 16 luglio 2014

Il peggio della fotografia italiana

Vedendo certe cose in giro quasi mi vergogno di appartenere alla categoria dei fotografi, poi ci ripenso e sfrutto questi contributi spassosi per ricaricare l'umorismo e farmi quattro risate.

Su facebook, cliccando qui , possiamo rinfrancarci lo spirito accedendo ad una pagina che raccoglie il peggio della fotografia italiana. Quando "non ho" necessità di ispirazione, vado a farci un giretto, anche perchè aggiornano continuamente i contenuti e si trova sempre qualcosa di nuovo.

Oltre alle immagini scovate in rete e ripubblicate su facebook sono simpatiche anche le didascalie,
gli autori postano un commento che rinforza ulteriormente  "l'impatto visivo" delle fotografie e le risposte di chi passa a vedere spesso aggiungono ulteriore umorismo a tutto quanto.

Possiamo considerarla una bella scuola di fotografia e fotoritocco su ciò che sarebbe meglio evitare come la peste, specialmente certi tipi di elaborazione, che senza arte ne parte mostrano quanto è facile degenerare utilizzando gli strumenti di
.post produzione con photoshop o con altri software. 

Questa pagina facebook pare sia già stata chiusa più volte a causa di denunce da parte di autori offesi, quindi potrebbe succedere che di punto in bianco sparisca ancora. Non disperiamoci, i tenaci  autori faranno di tutto per riproporsi nuovamente per non farci perdere  preziosi contenuti visivi, elaborazioni sofisticate e  istantanee originalissime !!   










lunedì 14 luglio 2014

Selfie, l'autoscatto che fa tendenza

Il mio faccione in un selfie tipico

Wikipedia lo definisce in questo modo:
Il selfie, termine derivato dalla lingua inglese, è una forma di autoritratto fotografico realizzata principalmente attraverso uno smartphone, un tablet o una fotocamera digitale.

La definizione in se non fa una piega, tutti conosciamo la caratteristica auto-foto scattata con il dispositivo girato verso l'autore, sostenuto a braccio, a distanza di braccio, con la spiccata deformazione dovuta all'uso delle ottiche grandangolari.

 Ora, cercando di non essere polemico, l'occhio da fotografo (che è il mio mestiere), fatica un sacco a digerire questo tipo di immagine. La prima cosa sgradevole è proprio la deformazione del viso che questo tipo di autoritratto produce, c'è poco da correre, se non riusciamo ad allontanare la ripresa oltre il mezzo metro del nostro braccio , l'immagine prodotta si presenta così, un bel faccione con i lineamenti quasi da caricatura ambientato in ciò che gli sta dietro.

Quindi i problemi sono già due, il soggetto deformato e lo sfondo. Lo sfondo, secondo le regole della fotografia e anche quelle del buon gusto ha un peso determinante sull'impatto visivo. Può enfatizzare o sminuire il soggetto, essere elegantemente sfocato oppure più o meno nitido descrivendo ciò che sta dietro.

Nei selfie il ciò che sta dietro è quasi sempre descrittivo, la cosa orribile è che si vedono gli ambienti più disparati,  camerette da letto,   cucine, scale, ripostigli e in misura spropositata i bagni. Perchè ? Perchè condannare gli osservatori in questo modo, perchè non ragionare un secondo in più su cosa c'è dietro prima di auto-scattare?

Regola imperativa perchè i selfie abbiano un senso è condividere in rete, subito, ovunque e senza regola.
Il fenomeno ha attecchito velocemente. la produzione è aumentata in modo spropositato, la febbre da selfie

Ladi Gaga
ha contagiato il mondo, dalle persone più comuni a quelle popolari e note a tutti, il narcisismo non fa distinzioni tra belli e brutti, famosi e ignoti, interessanti e insignificanti.. L'importante è farsi vedere, ricevere commenti immediati, like a dismisura, condivisioni a tappeto.

Il fenomeno ha contagiato anche vip e personaggi dello spettacolo, qui a fianco un paio di esempi, Lady Gaga e Madonna si propongono in una versione orrenda a mezzo selfie. 
Madonna


Pare che la cosa importante non sia tanto la qualità del risultato, ma piuttosto che si veda in giro il più possibile, che se ne parli, si condiida e si contribuisca a impestare la rete con questa nuova moda.

La mia non vuole essere una battaglia anti-selfie,
che sarebbe comunque persa in partenza, ma un piccolo invito alla riflessione. Se proprio vogliamo farli questi auto ritratti, ragioniamoci un pochino prima di scattare, valutiamo un attimo l'ambiente in cui siamo, come siamo vestiti, che effetto (reale) faremo a chi ci guarderà e basterà un minimo di impegno per offrire qualcosa di decente all'affamato pubblico del web.

sabato 12 luglio 2014

Come cambiare o sostituire lo sfondo in una foto

A volte può capitare di trovarsi con l'esigenza di utilizzare il soggetto di una nostra foto ambientandolo su uno sfondo diverso da quello che avevamo al momento dello scatto.

Con photoshop abbiamo diversi strumenti che ci permettono di fronteggiare la situazione, sia ricreando un nuovo sfondo di sana pianta, magari utilizzando tinte colorate o sfumate, oppure utilizzando un'altra fotografia, completamente diversa,  reinventandoci una nuova situazione.

Nel video qui sotto, spiego come al solito, tutti i passaggi da seguire per divertirsi a reinterpretare e modificare lo sfondo originale in una fotografia di ritratto, ricreando  una finestra con la veduta di un paesaggio dietro al soggetto.

Buona visione !


venerdì 11 luglio 2014

Come scontornare i capelli velocemente, metodo semplice



Lo scontorno in se non è quasi mai piacevole da eseguire, specialmente quando il soggetto ha una forma irregolare, pensiamo agli alberi, ai peli di cani e gatti e non ultimi i capelli delle persone, specialmente quelli ricci e scomposti.

Premesso che non in tutte le fotografie sarà possibile ottenere buoni risultati, con le versioni più recenti di photoshop la funzione di selezione è stata parecchio potenziata e ci permette di fronteggiare egregiamente situazioni che fino a qualche anno fa richiedevano un impegno enorme, spesso con risultati deludenti.

Quindi, quando vi capiterà di avere esigenze di scontorno, magari per cambiare lo sfondo originale in una fotogrfia di ritratto, vi suggerisco di seguire il video tutorial qui sotto. L'ho realizzato un po' di tempo fa,  il metodo è ancora valido, non  troppo complesso e fronteggiabile da tutti. Ad oggi è ancora uno dei miei tutorial più seguiti ed apprezzati.

Buona visione !


giovedì 10 luglio 2014

Fotografare la pioggia


Oggi, 10 luglio, alle 8 di mattina c'erano 14° e pioveva, temperatura eccezionalmente bassa per il periodo, mentre la pioggia estiva non è poi una gran rarità, almeno da queste parti.

C'è chi non si sogna minimamente di uscire con la fotocamera per immortalare la pioggia, mentre potrebbe essere uno stimolo per ottenere immagini particolari, insolite, meno banali rispetto ai classici scatti della giornatona  soleggiata e meno "piatte" di ciò che possiamo produrre con il solo cielo grigio.

L'ambiente bagnato offre un sacco di spunti, riflessi sulle strade, superfici coperte di gocce, gocce che scendono dal cielo, oggetti bagnati, pozzanghere e chi più ne ha più ne metta.

E' ovvio che è necessario qualche accorgimento per fronteggiare la situzione, se ci ingegnamo un po', non è poi così insormontabile e potremmo ritrovarci con fotografie sorprendenti, vediamo come muoverci.

Possiamo tentare di descrivere una situzione di pioggia indirettamente, cercando dettagli che ci raccontino il momento per associazione o indirettamente, per esempio riprendendo una tazza di caffè all'interno di un bar,
vicini alla vetrina che si affaccia sulla strada. Opprure fotografare un ombrello chiuso e bagnato che sgocciola
appeso a qualcosa, spesso gli ombrelli sono molto colorati ed efficaci in fotografia.

La poca luce disponibile potrebbe essere un problema e costringerci a lavorare con tempi di scatto lunghi, quindi, cerchiamo appoggi solidi per non muovere la fotocamera, improvvisiamo sfruttando ciò che ci circonda  per  limitare movimenti e conseguenti foto mosse, se lo abbiamo con noi, un treppiede è veramente il massimo  in termini di stabilità.

Abituiamoci ad osservare ciò che ci circonda prima di scattare, facciamoci qualche domanda su come la pioggia influisce su ciò che abbiamo intorno. Guardiamo come si presenta la vegetazione,  come è più accattivante quando è bagnata, non facciamoci sfuggire le scene in cui è presente l'uomo e come fronteggia la pioggia. Automobili e fanali accesi sono un'altro spunto che aumenta di interesse sfruttando i riflessi sul bagnato.

Le gocce che cadono risaltano al meglio su uno sfondo scuro, cerchiamo situzioni da sfruttare in questo senso, con un po' di attenzione non sarà difficile trovarne.

Utilizziamo tempi di scatto inferiori ad 1/60 per registrare come striasciata il cadere delle gocce, superiori ad 1/125 se invece vogliamo congelarle.

Ultima raccomandazione, ma sarebbe la prima, proteggiamo le attrezzature il più possibile, l'acqua non è proprio un'alleata per loro. Un bell'ombrello capiente fa già tanto e se non c'è troppo vento si riesce a sostenere sia lui che la fotocamera senza troppi problemi. Sfruttiamo ogni riparo possibile, portici, balconi, interni con vetrine o finestre, pensiline alle fermate dei bus, tutto ciò che ci ripara può andar bene, l'importante è puntare e sparare senza bagnare niente.

 Potrebbe anche succederci, dopo aver visto i risultati, di bramare la prossima giornata di pioggia ! 


martedì 8 luglio 2014

Venezia in street view


Denis Feradov - Foto di Marco Sabadin
Da qualche mese è finalmente possibile la visita virtuale di Venezia sfruttando l'ormai notissimo street view di google. 

Il servizio, attivato inizialmente per le grandi metropoli già nel 2007, ancora non "copriva" la città di Venezia, probabilmente per la complessità nell'effettuare le riprese. I mezzi utilizzati per tutte le altre città non erano adatti per riprendere canali e calle, così è stato messo a punto il grande occhio di google per essere trasportato a spalla, muovendosi quasi esclusivamente a piedi.
Una zavorra di 18 chili trasportata da un atletico Denis Feradov che ha percorso 430 chilometri a piedi e 185 in barca coprendo l' articolato tessuto urbano.

Certo una visita virtuale non potrà mai essere paragonata ad una reale e  tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero riuscire a concedersela. La cosa splendida è che ci si può spingere nella visita approfondita di tutte quelle zone che non siamo riusciti a vedere di persona, magari meno turistiche, fuori dai percorsi classici. Non toccheremo con mano, ma potremo vedere e rivedere una infinità di scorci, percorrere e spostarci a nostro piacimento per tutta l'estensione della città.
In più, sono stati approfonditi diversi luoghi, come la Sinagoga del ghetto ebraico, le  varie isole circostanti, gli interni del Museo Correr, Il Museo del vetro e la Galleria di Arte Moderna.

Nel video qui sotto, un gradevole riassunto racconta a grandi linee gli spostamente del treeker che ha contriubuito alla realizzazione di questo prezioso quanto unico servizio offerto da google maps.
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lunedì 7 luglio 2014

Ritocco del viso non virtuale

Su questa novità è doveroso scrivere due righe. Se fino ad ora ci si affidava alle potenzialità di photoshop per effettuare ritocchi al viso e ottenere uno splendido effetto di pelle vellutata, adesso pare che lintervento sia passato ad una dimensione reale, scavalcando e prendendo spunto da quella virtuale.

L'immagine a fianco è più che mai esplicativa, la parte sinistra del viso è stata trattata (veramente?) con la crema in questione, la destra invece no. Crema firmata Adobe, se notiamo il logo sul vasetto, e chi meglio di loro poteva supportare un prodotto del genere. Dopo anni di migliorie al programma per il raggiungimento di fotoritocchi pseudo-realistici, devono aver messo in un mixer alcuni strumenti di photoshop, mescolati per bene, uniti a  qualche morbida crema per renderli spalmabili confezionando il tutto in un accattivante vasetto che riprende in tutto la grafica di photoshop.

C'è da chiedersi, considerando il tema trattato, fino a che punto è reale l'effetto della crema nella fotografia che la pubblicizza ? Possiamo credere che la signora in questione abbia trattato soltanto metà del viso per dimostrare l'efficacia del prodotto ? Oppure siamo più propensi a pensare che sia stato effettuato un ritocco digitale sbandierandolo per reale!

Se prima photoshop era considerato il traditore della realtà, adesso, guardando ogni fotografia da rotocalco, saremo perseguitati dal dubbio: "hanno usato il programma o la crema photoshop?"

venerdì 4 luglio 2014

Ritocco viso e corpo

https://www.youtube.com/playlist?list=PLB0F0887F25F9864B

Spesso, nelle fotografie di ritratto, ci troviamo infastiditi da piccole imperfezioni nel viso, oppure sentiamo l'esigenza di affinare certe linee del corpo, di "aggiustare" certi lineamenti, come le curve del seno, i fianchi e purtroppo, le pance un po' abbondanti.

In photoshop non esiste un unico strumento per questi interventi, possiamo disporre di svariate funzioni, anche utilizzate in combinazione tra loro per raggiungere i nostri scopi. Timbro, cerotto e toppa, sono sicuramente i più utilizzati per il fotoritocco in tantissime occasioni. Lavorandoci un po' , abbiamo la possibilità di correggere certe imperfezioni sfuttando il filtro fluidifica, mentre il  filtro sfocatura superfice, dosato con attenzione, applicato ad un livello separato, ci permette di ottenere una splendida pelle levigata.

Nel link che ho messo qui sotto è possibile accedere direttamente ad una play list di video tutorial dedicati al ritocco del viso e del corpo. Ognuno tratta un tema specifico e possiamo rivederceli e applicarli ogni volta che ci ritroviamo a dover fronteggiare esigenze di questo tipo.

La comodità della play list tematica è proprio quella di garantirsi la visione di alcuni video che fanno tutti parte della stessa tipologia, fronteggiando in modo esauriente un determinato argomento.

CLICCA QUI : per accedere direttamente alla play list "corso di ritocco viso e corpo"

giovedì 3 luglio 2014

Effetto Tramonto in un bicchiere

Giocare un po' con le nostre fotografie non può che far bene. Non tanto per le elaborazioni in se, sulle quali suggerisco sempre di non esagerare per non cadere in orribili risultati, ma più che altro per far pratica con i vari strumenti e le varie funzioni.

Si sa, photoshop non è un programma intuitivo e nel tempo si è arricchito sempre di più con funzioni approfondite, che vanno ben oltre le esigenze prettamente fotografiche. Quindi, se per esercizio o anche solo per piacere, ci esercitiamo applicando un po' alla volta le infinite soluzioni disponibili, riusciamo con il dovuto impegno e il tempo dedicato a padroneggiare sempre di più l'uso del programma, non solo, quando siamo a conoscenza di cosa e come applicare certi procedimenti, abbiamo la possibilità di spaziare con maggiore elasticità su tantissime alternative.

In questo video tutorial, spiego come inserire una fotografia all'interno di un bicchiere. Sappiamo che guardando attraverso i liquidi contnuti nei bicchieri, meglio se trasparenti come l'acqua, ciò che sta dietro appare rovesciato. Quindi, nel procedimento di questa elaborazione ne ho tenuto conto e può essere veramente interessante vedere e costruire la simulazione di ciò che in realtà sarebbe possibile realizzare direttamente in fase di scatto.

Come sempre, buona visione !!!